Marzo 12, 2010 | ||
5:30 pm | a | 7:30 pm |
Orfani e bastardi
di Vittorio Emiliani
Milano e l’Italia viste da “Il Giorno”
(Roma, Editore Donzelli, 2009)
Alla presentazione intervengono
l’On. Valdo Spini
Introduce
Giampietro Grecchi
giornalista e scrittore
L’ultimo lavoro di Emiliani intitolato “Orfani e bastardi” è dedicato alla storia e alla drammatica fine del quotidiano pubblico“Il Giorno” svenduto nel 1995 all’editore Rieffeser a queste singolari condizioni: nessuno scambio di denaro fra Eni e proprietario del giornale ma un bonus di 70 miliardi dato dall’Eni a Rieffeser perché potesse provvedere alle spese della liquidazione della parte eccedente del personale e pagare i debiti del giornale.
La cosa curiosa, si fa per dire, è che un referendum aveva poco prima deciso che si doveva privatizzare la RAI, ma anziché affrontare il leone si preferì la morte del topolino. Il “Giorno” era l’unico quotidiano pubblico italiano voluto alla metà degli anni ’50 da Mattei e dal primo direttore Gaetano Baldacci. Innovativo in tutto, dalla grafica, allo stile degli articoli e dell’impaginazione, all’uso allora sconosciuto nei quotidiani del colore, “Il Giorno” sosteneva la politica dell’apertura delle forze di centro alla sinistra democratica. Fra i suoi redattori un futuro direttore generale Rai, scrittori, e tanti giornalisti emigrati a “Repubblica” come la Aspesi, Bocca, Pansa, Valentini ecc.
La morte prematura di Mattei rischiò di fare saltare tutto ma la fortunata scelta del partigiano Italo Pietra come direttore permise al giornale di sopravvivere con dignità. La crisi si innescò nel ’72 quando con l’arrivo di Gaetano Afeltra imposto da Dc e Liberali la libertà del giornale entrò in una inarrestabile crisi che ebbe il suo culmine nella presenza sciagurata di direttori come Amato e Liguori letteralmente servi del potere politico. E questo provocò un collasso delle vendite (nel frattempo erano apparsi “La Repubblica e Il Giornale”) fino a quando la cattiva politica (ma i nomi erano cambiati) decise di liquidare il quotidiano che con tanto impegno aveva contribuito a distruggere. Questo lo sfondo del libro di Emiliani con cui ho avuto l’onore di essere membro di un importante Comitato di Redazione che si scontrò violentemente con Afeltra. La conclusione, per quanto scontata, è che quando la politica pretende di impossessarsi della stampa e della tv per controllare l’opinione pubblica riducendo così uno dei nostri diritti fondamentali, cioè quello delle nostre opinioni, affonda i giornali e se stessa (caso Craxi). Questo è il quadro di fondo del libro di Emiliani ricco di episodi e di protagonisti spesso sconosciuti ma significativi per la storia del giornalismo del dopoguerra. Il lavoro è già stato già presentato in diverse città e il 28 gennaio ci sarà la “consacrazione” della Federstampa.
Gianpietro Grecchi
venerdì 12 marzo – inizio ore 17.30
Società ricreativa, Teatro de L’Affratellamento di Ricorboli
Via Giampaolo Orsini, 73 – Firenze