Gennaio 27, 2020 | ||
9:30 pm |
L’Affratellamento è molto lieto di presentare
Scuola di teatro PerBacco
nella performance aperta al pubblico
LA SELVA OSCURA
Con gli allievi del Corso di Teatro Adulti PerBacco
Adattamento e regia Maria Elena Gattuso
Assistenza alla regia Roberto Cacini
Assistenza alla drammaturgia Adelaide Mancuso
Con monologhi e scene scritti e interpretati
dagli allievi del Corso di Teatro Adulti PerBacco.
Gli allievi del Corso di Teatro Adulti PerBacco vi aspettano lunedì 27 gennaio 2020 alle 21.30 al Teatro l’Affratellamento di Firenze per una performance aperta al pubblico, frutto del lavoro dei primi mesi del corso, sul tema dello “smarrimento”, una “Selva Oscura”, come la chiama Dante per indicare la perdita della diritta via, qui intesa come una foresta dove sogno e realtà, paure e illusioni, prendono vita davanti ai nostri occhi mettendoci alla prova…
Si narra che duemila anni fa un’enorme giungla-foresta ricoprisse tutta l’Europa partendo dalla Scozia e arrivasse fino alla Russia, in Siberia e aldilà dell’Oceano Pacifico. Per quanto ne sappiamo, nessuno è mai riuscito a oltrepassarla per intero.
I nostri antenati vivevano ai margini o nelle radure di tale foresta, una selva senza pietà, che per quanto l’uomo si sforzi di ricordare, era esistita da sempre. Si trattava di un luogo inaccessibile che pullulava di animali e di querce millenarie. Il ricordo di tale selva esiste tutt’oggi nelle favole che gli adulti leggono ai bambini: Cappuccetto Rosso, Robin Hood, Hansel e Gretel… Tale ricordo mostra la sua ira nelle poesie di Prévert e il suo manto dorato nel “Sogno” di Shakespeare, mentre le sue grotte hanno ispirato Platone e il mito della caverna…
Che cosa accadrebbe se un giorno vi risvegliaste nella Selva Oscura? A chi chiedereste consiglio? E se proprio quel giorno avreste finalmente la possibilità di perdere voi stessi, in chi o in cosa vi trasformereste?
Prologo: “Arriva un momento nella vita in cui bisogna fare un salto nel buio prima di vedere la luce. È una tappa dolorosa, spesso necessaria. La definirei piuttosto una grande avventura. Non ricordo dove, non ricordo come e non ricordo quando. Quello che so è che non ero sola. Altre persone, di cui ignoravo il nome e perfino l’esistenza, si erano perse insieme a me in una sorta di limbo, che ai nostri occhi assumeva l’immagine di un bosco incantato, una foresta intrecciata di rami e storie, la grotta di un sottobosco, una selva oscura dalla quale non eravamo in grado di uscire, né tanto meno scappare. Questo non significa che non ci abbiamo provato.”
“La via più chiara per penetrare nell’Universo passa per l’intrico di una foresta .” John Muir