Ottobre 29, 2022 | ||
5:00 pm |
Presentazione del libro di
Roberto Neri
1922 MARCIA VERSO LA DITTATURA
Cronaca quotidiana dell’avvento del fascismo
(16 aprile – 31 ottobre 1922)
Edizioni L’Ancora – Edizioni Hop Frog
Intervengono con l’Autore
Luigi Mannelli
Presidente L’Affratellamento
Fulvio Castellani
Associazione 6 Settembre
Estratto dall’Introduzione
….Leggere dunque l’almanacco di Roberto Neri, questo splendido lavoro di ricerca, ovvero di ricerca del sapere, della conoscenza, ci riconcilia con la verità e ci permette di oltraggiare più che mai quella visione delle cose. La memoria ritrova così il suo protagonismo! Il periodo di riferimento dell’almanacco, che viene definito dal dizionario della lingua italiana come una “pubblicazione annuale contenente notizie statistiche e di cronaca relative a una data materia o a un’istituzione” va dal 16 aprile del 1922 fino all’ottobre, fino alla marcia su Roma, spartiacque tra il prima e il dopo di una concezione del fascismo che da panacea di tutti i mali si trasformò man mano in male assoluto, col popolo italiano e il sistema politico che lo giustificava se non lo sosteneva e che poi l’ha drammaticamente subito. Il lavoro prezioso di Roberto Neri conferma che le avvisaglie c’erano. L’almanacco torna utile soprattutto in quest’ottica, tanto più se guardiamo ai giovani, destinatari necessari di tanto cimento. Un lavoro capillare, una ricerca così dettagliata non è fine a se stessa, non può esserlo, ma può e deve fungere da messaggero per le nuove generazioni. Complimenti alla Hop Frog Edizioni / L’Ancora Edizioni, d’aver creduto nell’importanza di questa pubblicazione, perché utile a fare chiarezza, oggi che di questa chiarezza sembra di nuovo esserci un gran bisogno. Mussolini non è stato un incidente della storia. Mussolini venne sostenuto da tutti, o quasi, prese il potere col consenso. Il consenso era anche fondato su un sistema di violenza tollerata, di inquietanti sottomissioni e spavalde delegittimazioni.
L’unica paradossale riflessione che mi viene da fare leggendo il libro è che si tratta di un lavoro largamente incompleto, se non nello spazio, nel tempo. Troppi altri fatti ci sarebbero da raccontare, troppo di più è stato fatto. Questo libro ha però un altro grande merito, quello d’aver evidenziato l’avvicinamento tra il nord e il sud del Paese, se pure al prezzo dei tanti, inconcepibili, misfatti denunciati, rimarcando che l’unità nazionale fu l’unico strumento di lotta possibile per traguardare la Costituzione repubblicana. Concludo dicendo che esprimere apprezzamento e condivisione a lavori come questo, ricordare il sacrificio delle persone vittime di tali soprusi, non ci assolve dalla responsabilità oggettiva e generale d’averlo permesso, né si può rendere giustizia col senno di poi, ma certamente ci dà la possibilità di fare nostra una doverosa, grande opera di chiarezza, per non abituarsi che questo accada, a non sottovalutare la lezione più importante: che la storia si può ripetere.
Vincenzo Calò – segreteria nazionale ANPI
Estratto dalle conclusioni
Cosa fu la marcia su Roma? Decine di storici di professione hanno già risposto in modo esauriente; fu una manifestazione illegale, armata, tesa a prendere il controllo del potere nel regno italiano. Di fronte a tale attacco, annunciato da tempo ed organizzato alla luce del sole, lo Stato semplicemente non reagì e fu vinto. La sconfitta non fu causata dalla forza delle squadracce che tra 27 e 28 ottobre 1922 minacciavano di occupare i centri di potere e sostituirsi al regime (dal punto di vista militare, il piano della marcia su Roma era ridicolo) ma dal terrore evocato dall’immagine di migliaia di squadristi accampati alle porte della capitale. E quel terrore vincente, decisivo per la crescita esponenziale del movimento di Mussolini, si era nutrito di migliaia di azioni squadriste indisturbate ed impunite, come quelle rendicontate qui…